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GALLERIA

AERIAL FORMS - Nino Alfieri

Affascinato dalla storia delle evoluzioni l’artista ha ideato un’installazione di elementi dalle linee essenziali per evocare il “Big Bang” della vita avvenuto nei mari del nostro pianeta 540 milioni di anni, epoca in cui si confermò il salto evolutivo fondamentale di alcune forme viventi che a differenza di altre a corpo molle, come amebe e spugne, non venivano trascinate involontariamente dalle correnti. La direzionalità è stata molto importante per innescare la vita di organismi complessi sulla terra. Quando compaiono i primi esseri che avevano una struttura ricca di simmetrie e direzioni è divenuta possibile l’evoluzione di esseri viventi dotati di locomozione attiva complessa che ritroviamo oggi nei modi di funzionare del nostro cervello. Le AERIAL FORMS modellate tridimensionalmente giocano con la rotazione di un cerchio sinuoso muovendosi in delicate oscillazioni atte a creare la sensazione della fluidità acquatica ed essendo fluorescenti offrono una visione cinetica visibile sia alla luce naturale, sia al buio grazie all’illuminazione ultravioletta.

LIGHT LEVITATION - Carlo Bernardini

Materializzato dalla luce fisica della fibra ottica, il progetto si basa sulla trasformazione dello spazio da contenitore dell’opera a forma aperta e “permeabile”. La forma astratta dell’opera visibile al buio, è tesa a trasformare la percezione del luogo, inglobando in un illusorio volume il vuoto dello spazio aereo. Le forme di luce si bloccano in una fissità apparente, determinando sottili giochi di equilibrio ed una mobilità percettiva che permette di non vederle mai uguali a se stesse, da qualsiasi parte interna o esterna le si guardi. Il buio diviene la base di questo disegno mentale in quanto davanti a esso si è obbligati all’immaginazione, a una sorta di vedere / non vedere. La riconfigurazione dello spazio in una nuova architettura di luce è ottenuta mediante la fibra ottica, mezzo atto a trasmettere proprio con la luce informazione da un luogo ad un altro attraverso segnali ottici.

ONDA DI LUCE - Gianpietro Grossi

L’idea nasce dall’amore per l’elettronica analogica, dal tempo degli studi dell’artista, e dall’interesse per l’interattività nel trasmutare un gesto, una luce, un suono, una grandezza fisica in un’altra forma, in un segnale elettrico al fine di creare una apparecchiatura “sensibile” in grado di coinvolgere un pubblico. Una sottile linea di luce laser viene modulata da segnali analogici e forme d’onda catturati da un microfono. È una sorta di oscilloscopio laser dove la forma d’onda può essere proiettata in spazi di grandi dimensioni, alterando la percezione dello spettatore e creando un coinvolgimento visivo e una immersione nel suono più profonda. La prima versione è stata esposta al Festival della Scienza di Genova nel 2009 come strumento per rendere visibile il suono proveniente da un microfono. In una versione successiva l’artista ha voluto ricreare un’onda sintetica che riproduce il moto dell’acqua, dell’onda del mare, sommando secondo la sintesi additiva forme d’onda fondamentali con frequenze, fasi e ampiezze differenti e legate da precisi rapporti numerici.

BARCONE DI MILANO - Beppe Treccia

Presso il barcone storico “Barcone Milano” – l’opera di luce ed acqua che parla da sé e fa da filo conduttore
del progetto – si terranno le attività istituzionali di Bright Flow Milano e rientreranno nel palinsesto di Canale a Colori. In questa location d’eccezione avranno luogo anche i due Talk and Call, ovvero la presentazione alla stampa del 21/4 e la Giornata dedicata all’incontro con gli artisti in esposizione, in data 22/4, seguita da una Call to Action per la presentazione dei progetti che andranno in listaa per la stagione successiva.

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